Da qualche giorno e' disponibile su
Netflix il documentario
"Making Fun: The Story Of Funko", diretto da
David Romero, che racconta la storia della creazione e dello sviluppo della casa produttrice di giocattoli di Everett (Washington).
Uguale spazio viene dato alle interviste ad alcuni dei piu' importanti collezionisti di tutto il mondo, ai personaggi famosi che vengono riprodotti nelle statuine
Funko, ed ai proprietari della compagnia, che raccontano i retroscena della creazione dell'azienda. Per quanto riguarda i collezionisti, e' stata fatta una giusta scelta, non parlando e mostrando in maniera ossessiva le loro collezioni, concentrandosi solo sul mostrare i pezzi piu' rari e di valore di una sconfinata raccolta di pupazzetti, ma si e' scelto di parlare di loro come comunita', raccontando le storie che li hanno portati a diventare collezionisti
Funko, del loro raporto amichevole quasi familiare con i proprietari dell'azienda, e spesso ad uscire dal guscio facendo amicizia con una folta schiera di collezionisti come loro, non solo composta da nerd, ma anche da teppistelli, gente comune ma anche persone di successo.
Ricevere l'onore di diventare uno dei personaggi in vinile
Funko e' quasi come vincere un Oscar o un Grammy, ed avere un
Funko autografato da uno dei diretti interessati e' un'emozione unica per i collezionisti, tante le interviste a campioni dello sport,
Tony Hawk (icona vivente dello skateboarding),
Vincent Furnier (il mitico cantante degli
Spiders), e tantissimi attori
Nichelle Nichols (
Uhura di
Star Trek),
Cassandra Peterson (
Elvira Mistress Of The Dark),
Lou Ferrigno (l'
Hulk della serie TV degli anni 70),
Sam J. Jones (il
Flash Gordon degli anni '80),
Robert Englund (il
Freddy Krueger di
Nightmare),
Kevin Smith (Regista di
Clerks) e molti altri, che raccontano il loro rapporto con i fans alle convention, ed alcuni raccontano anche della propria passione per action figures e collezionismo.
La parte piu' interessante, ovviamente, riguarda la storia della compagnia, raccontata dai diretti interessati, si nota il fuoco nei loro occhi quando parlano degli inizi di carriera, di come nessuno avesse creduto in loro, di come il successo gli sia piombato addosso senza che loro se lo aspettassero, di tutte le scelte vincenti dettate non da esigenze commerciali, ma dalla passione per il collezionismo e della cultura degli oggetti vintage, che nella seconda meta' degli anni '90 non era cosi' diffusa come lo e' adesso. Tutto parte da un gruppo di amici collezionisti di Snohomish (Washington) che nel tempo libero amavano andare in giro, con le loro auto anni '50, per collezionare vecchie figures dei cartoni animati e delle pubblicita' anni '60/'70 (
Hanna & Barbera,
Evil Knievel,
Rat Fink...),
Pez, pezzi di Tiki Bar ed insegne retro'... con tanta passione, una discreta esperienza lavorativa e zero esperienza di licensing, il passo da semplice collezionisti a mettere su una propria azienda di bobble head fatta in casa, avviene nel 1998 con la creazione della FunKompany ad opera di
Mike Becker, in poco tempo il successo e' travolgente e si passa da qualche migliaia di figures stipate nel garage di casa, che riproducevano
Betty Boop,
Freddy Funko o
Big Boy , al primo grande successo con centinaia di migliaia di statuette vendute,
Austin Powers. Grazie alle figures vendute dell'agente segreto piu' sixties di sempre, la
Funko ha la capacita' di crescere fin quando, con il cambio di proprieta' da
Becker ad un altro appassionato ed amico,
Brian Mariotti, avvenuto nel 2005, l'azienda esplode grazie all'acquisizione delle licenze piu' importanti sul mercato, da
Disney a
Star Wars, agli eroi
DC e
Marvel, i personaggi dei film, serie tv, fumetti e videogiochi piu' famosi, ma grazie soprattutto al passaggio dalle figures bobble head alla nuova linea
Pop! facendo diventare la Funko famosa in tutto il mondo, con statuette che in versione variant (le cosiddette
Chase) o limited edition per le varie convention, raggiungono prezzi astronomici diventando oggetto di desiderio per molti, fino ad arrivare all'apertura di un megastore da favola ad Everett, meta di turismo per collezionisti da tutto il mondo.
Interessante, anche se non siete appassionati della Funko, veramente ben realizzato ed assolutamente da vedere, la prima cosa che viene in mente dopo la visione di questo documentario non e'
ora vado a comprarmi una statuetta nuova, ma
ora metto in moto una compagnia tutta mia... come si suol dire la passione e' meta' del guadagno, vedere come dei semplici appassionati di design e collezionismo vintage, siano riusciti ad emergere seguendo la propria passione e' sempre bello... che la
Funko sia ora una compagnia multimilionaria con licenze dei marchi piu' importanti poco importa, il documentario si concentra principalmente sullo spirito iniziale della compagnia, quasi
Do It Yourself, non aspettare che qualcuno faccia le cose per te, falle tu stesso!!!
Seguitemi anche su
Twitter